25/08/2024

Simili ma non troppo - Birra artigianale vs Birra industriale

degustazione birra

Parlare davanti a una platea non è mai stato il mio forte, però parlare di birra si. Ho avuto la possibilità di prendere parte a una degustazione organizzata per la Scuola di Eccellenza UniME. Il topic "Simili ma non troppo: le differenze tra una birra industriale e una birra artigianale" ha il suo fascino. Durante la serata ho avuto modo di supportare il Professore Silvio Gulino durante tutta la degustazione, ed è davvero difficile trovare persone carismatiche come lui che riescono a trasmettere la passione per un argomento. È stato bello poter spiegare la scheda di degustazione, le differenze tra le due birre e anche poter parlare di un nuovo prodotto siciliano.

Nella dura battaglia tra birre industriali e birre artigianali, è difficile dire chi è il vero vincitore. I palati meno allenati potrebbero tranquillamente preferire una industriale di stampo classico, com'è anche vero che alcuni birrifici industriali mettono una maggiore cura per creare un prodotto industriale che soddisfi determinati standard. D'altro canto, non tutte le birre artigianali sono fatte a regola d'arte e non tutte rispecchiano appieno lo stile o il tipo di birra che dovrebbero produrre, andando quindi a indisporre i tradizionalisti del genere.

Nonostante questa difficoltà, è insindacabile come la birra, un semplice prodotto composto di acqua, malto, luppolo e lievito, possa cambiare totalmente a seconda dei processi seguiti e della bravura del mastro birraio.

Questo ce lo dimostrano Francesco Puma e Vincenzo Leone, del birrificio "Chinaschi" di Salemi, con la loro BLC Sicilian Blanche, protagonista appunto della serata. La prima peculiarità della BLC sta nelle materie prime, dove figura l'autoctono grano siciliano "Perciasacchi", per dare un tocco particolare e riportare in vita l'uso degli antichi grani. La birra risulta leggera, frizzante, dal gusto piacevolmente agrumato dove tale freschezza viene spezzata dalle note del lievito non-filtrato e dalla pastosità del frumento. Per quanto potrebbe sembrare una classica blanche, almeno dalla descrizione, la BLC nasconde interessanti sorprese. Il lavoro dell'enologo ha lasciato la sua impronta su questo prodotto dando la frizzantezza di uno spumante, che si avvicina alle poco note IGA (italian grape ale). Un prodotto interessante, sicuramente da "provare con mano", per verificare quanto vale.

Il bello di questi eventi è vedere l'interesse del pubblico, e posso dire che fare squadra con Silvio Gulino porta ad un successo assicurato.